Centro Culturale Diocesano

Dal 1999 è operante in Valle di Susa il Centro Culturale Diocesano, istituzione che si occupa di coordinare le attività di tre diversi enti della Diocesi segusina, grandemente rappresentativi della storia e della cultura della Valle: l'Archivio Storico, la Biblioteca e il Museo di Arte Sacra.
Scopo principale del Centro Culturale è la gestione, la tutela e valorizzazione del patrimonio raccolto e custodito dai tre enti, e delle tante testimonianze di fede e di arte appartenenti alle parrocchie della Valle di Susa.
Il Museo, la Biblioteca, l'Archivio Storico Diocesano e tanti altri luoghi dove si conserva la memoria ecclesiale della Diocesi di Susa, sono quindi coordinati, valorizzati e resi pienamente fruibili al pubblico e agli studiosi, a cui è offerto un moderno centro di documentazione.


La Diocesi di Susa (TO), come molte altre Chiese locali italiane, si è attivata per rendere operativo il Progetto Culturale Orientato in Senso Cristiano proposto dalla Conferenza Episcopale Italiana negli anni Novanta. In sintesi, tale programma è una dinamica di ricerca, di risposta, di proposta e di comunicazione per offrire prospettive culturali ispirate al Vangelo, capaci di intercettare le domande di questo tempo e di proporre itinerari di dialogo e confronto aperto e intelligente.
In questa prospettiva dal 2000 è operante in Valle di Susa il Centro Culturale Diocesano che si occupa di coordinare le attività di tre enti diversi, nati in momenti storici differenti, ma tutti rappresentativi della storia e della cultura della Valle: l'Archivio Storico Diocesano, la Biblioteca Diocesana e il Sistema Museale Diocesano.
Scopo principale del Centro Culturale è da una parte la gestione, la tutela e valorizzazione del patrimonio raccolto e custodito dai suddetti enti, unitamente alle tante testimonianze di fede e di arte appartenenti alle parrocchie della Valle di Susa.
Dall'altra intende porsi a servizio di un rinnovato dialogo e confronto tra gli abitanti del territorio e non solo, in un ideale ponte tra storia e futuro. In questo senso si inseriscono le tante iniziative culturali organizzate e gestite dal Centro Culturale Diocesano in collaborazione con altri Enti e Associazioni.
Particolarmente proficuo è il rapporto instaurato con le scuole e l'Università, che ha già prodotto numerose iniziative didattiche in questi primi anni di attività.

I Percorsi di Arte Sacra

La Valle di Susa si presenta ai suoi abitanti ed ai tanti turisti che vi transitano o soggiornano, come un complesso deposito di testimonianze d'arte, la maggior parte di natura sacra, che hanno la caratteristica di essere collocate in modo diffuso sul territorio e di appartenere ad epoche storiche e luoghi geografici anche molto diversi e lontani tra loro.
La conformazione territoriale della nostra Valle ha certamente ispirato l'uomo nel suo rapporto con il divino e favorito la produzione ed il collocamento in questi luoghi di oggetti d'arte significativi a livello europeo.
Le varie tappe della storia religiosa valsusina, conosciuta attraverso i documenti, sono incise con forza sulle pietre della Valle: le si possono scoprire nel latino delle innumerevoli iscrizioni, rintracciabili ovunque nel territorio, e ancora di più nella tipologia degli edifici.
È presente tra le navate delle chiese medievali, all'interno delle quali il romanico ed il gotico acquisiscono caratteri del tutto particolari, come pure nei campanili, rimasti tenacemente fermi per un millennio e che neppure i cambiamenti di gusto sono riusciti a trasformare.
A loro volta i cicli di affreschi delle chiese e delle cappelle, la statuaria lignea e i molti oggetti di oreficeria intrisi di valori cristiani esprimono nelle forme un linguaggio internazionale che rimanda a territori lontani, dalla Penisola Iberica e dalla Francia sino all'Inghilterra ed al Nord della Germania.
Oggi ci troviamo così di fronte ad un immenso patrimonio e all'esigenza, o meglio al dovere, di trasformare questo deposito d'arte sacra in un moderno e diffuso "museo", associando quest'ultimo termine non tanto all'immagine di un'istituzione ospitata in un edificio di conservazione, quanto piuttosto a quella di uno spazio territoriale dove le memorie artistiche siano studiate e valorizzate in modo organico e integrato, così da giungere all'individuazione di molteplici itinerari nei quali protagoniste siano l'arte sacra e la cultura religiosa della Valle.

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